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Colle delle 100 bottiglie

dum volo deligo

Pratichiamo una agricoltura biologica, mantenendo per una miglior cura delle viti vecchie lavorazioni manuali. Ideale è l’esposizione dei vigneti a sud, sud-ovest a un’altezza tra 100 e 350 m. Nell’ assoluto rispetto della materia prima e della stagionalità, col dichiarato intento di non ricercare standardizzazioni di prodotto, le vinificazioni, prevedono fermentazioni a temperature controllate senza aggiunte di lieviti. All’affinamento in acciaio e/o botte segue quello in bottiglia.

I vini IGT sono un bianco e due rossi. A questi si aggiungeranno due in purezza, un Sirah e un bianco frutto del recupero di una cultivar locale in estinzione e un passito. Oltre i vini produciamo olio extra-vergine di oliva. Lavoriamo a freddo le nostre olive il giorno stesso del raccolto nel frantoio aziendale a garanzia di un totale controllo sulla produzione e un’assoluta integrità della materia prima, requisiti imprescindibili per
ottenere un olio di qualità superiore.

La storia

Qualche anno fa, quando il vino era solo un passatempo appassionato, furono prese da due anziani e espertissimi contadini-vignaioli, Giuseppe e Guido Cozzoli, degli innesti di vecchie viti di Segale, una località in quel di San Macario in Monte sulle colline a nord di Lucca famosa per il suo vino. Sarebbero stati utilizzati per essere moltiplicati e trapiantati in un’altra zona sulle colline a nord-est di Lucca altrettanto famosa per la bontà dei suoi vini, la Maolina.

2010

impianto dei primi tre filari quelli che daranno il nome all’ azienda “colle delle 100 bottiglie”

a

2014

un anno terribile per iniziare, fu il piu’ piovoso del secolo a Lucca, ma ci potevamo spaventare noi che avevamo la cantina in via …..Bevilacqua?

2018

ottenimento della certificazione biologica di produzione

a

2019

realizzazione del nuovo impianto di bianco autoctono

Cantico

In un tempo in cui il bene più prezioso che ci ospita e sostenta è in pericolo per la dissennatezza dell’ uomo, impegnarsi a coltivare la terra non intensivamente e con metodi ecosostenibili (biologici) perché dia ancora frutto, è anzitutto opera di rispetto e riconoscenza. Noi, per caso e per passione, abbiamo “adottato” tre pezzi delle nostre splendide colline all’ abbandono, curandole perché tornino a essere quello che furono fino a pochi anni fa : terre di vigne, oliveti e qualche frutto.

Così sono nati vino e olio e altro nascerà, facendo le cose per il meglio, come si diceva un tempo, impegnandosi giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, anno dopo anno. I tempi di chi lavora la terra sono dettati dai ritmi brevi, lunghi e lunghissimi della natura che ci ha addomesticato all’ esercizio della pazienza, dell’ attesa e quando necessario alla prontezza dell’ agire immediato.
E l’ ambizione è quella di poter riuscire a un giorno a sentir dire che quei terreni abbandonati sembrano ora quasi giardini
Sarebbe bello ciascuno di noi potesse avere il privilegio di adottare un pezzo di terra; avremmo paesaggi più belli e chissà, forse la natura salva.

50
Anni di Segale
334
Anni della Maolina
2
Numero di terroir
30
numero di vitigni presenti
segale
2015

Segale

Prodotto nella zona di San Macario in Monte con uva Sangiovese prevalente. Presenti in quantità minori:
Ciliegiolo, Canaiolo, Sirah, Moscato rosa e Aleatico. E’ un vino più speziato del P. Bordò e elegante conseguenza della diversa composizione, naturale dei suoli e esposizione. Come sopra Il 2014 ha fatto solo acciaio e bottiglia essendo stata una annata poco soleggiata che non ha offerto un corpo sufficiente per affinamenti in legno.

2016

Pigne Gialle

Vino bianco vinificato alla francese. Le uve sono prevalentemente Vermentino e Trebbiano con percentuali minime di Grechetto, Moscato Bianco e Colombana. Il vino è un 2016 e ha fatto solo acciaio e bottiglia.
E’ un bianco particolare, dai profumi e il gusto insoliti dovuti alla presenza di percentuali minime di uve aromatiche.

pignegialle

Colle delle 100 Bottiglie s.s. soc. agricola

Roberto Giovanni Nannini
Il titolare

Una passione cresciuta pian piano, all' inizio per salvare il piccolo vigneto di famiglia in abbandono, poi, con le opportunità e le occasioni sorprendenti colte al volo, un hobby 5 anni fa, lasciato il vecchio lavoro nell' impresa commerciale di famiglia è diventato il nuovo . Sorretto dall' ambizione di esser degno del proprio lavoro, recuperando e valorizzando terreni abbandonati in due Cru storici della viticoltura lucchese, si impegna per produrre vini e olio d'oliva di qualità che siano espressione del territorio e sperimenta vie nuove che possano esaltare le loro nascoste unicità.

Guido Cozzoli
Il signore anziano

Questa foto è un omaggio. Guido assieme al fratello Giuseppe con una sapienza e un lavoro incredibili, riuscirono a dare nobiltà e fama al vino di Segale. Inconfondibile l’ etichetta di carta da pacchi di quelle bottiglie. Ultimi discendenti della famiglia Cozzoli che per quattro secoli abitarono sulla collina di Segale, con intuizioni geniali per i tempi e un lavoro meticoloso, valorizzarono quel pendio fino a farlo diventare un cru’, il più famoso della Lucchesia, realizzando un rosso dalla personalità inconfondibile, apprezzatissimo anche dai palati piu’ esigenti, ricercatissimo. Per la loro precisione Guido e Giuseppe erano soprannominati “gli svizzeri”. La loro e il loro vino sono una storia tutta da raccontare .

Giampiero e Gabriele Pellegrini
Padre e figlio

Giampiero da una vita contadino, ha vissuto e lavorato come fattore in una delle più prestigiose aziende vinicole lucchesi, Terre del Sillabo. La sua collaborazione è preziosa perchè Giampiero possiede quegli antichi saperi contadini, tramandati di generazione in generazione frutto della fatica, cura e osservazione della natura che quasi sempre risultano più preziosi delle conoscenze apprese solo con lo studio. Gabriele è suo figlio. Cresciuto e vissuto nei campi ha ereditato dal padre il bisogno tutto contadino del vivere all' aria aperta e del fare concreto, manuale. Appassionato fin da bambino dei mezzi meccanici, ha finito per sconfinare dai trattori nel sogno per le corse in auto, che finalmente in un età in cui solitamente si appende il volante al chiodo, ha potuto realizzare partecipando a alcune gare sbalordendo tutti per le sue grandi doti di rallysta.”