• Seguici su Facebook
  • Seguici su Instagram

Filosofia

FILOSOFIA

Abbandono: questo forse il sentimento che è stato il lievito di gran parte delle scelte aziendali. Evitare l’abbandono, recuperare dall’abbandono terre, vigneti, oliveti, cercando di valorizzare il nostro territorio, il paesaggio, nel rispetto dell’ambiente e restituendo a tutti la bellezza di questi luoghi.

Un progetto figlio dell’ambizione di realizzare prodotti che siano l’espressione, condensata nella forma e nella sostanza, di una campagna curata se possibile come un giardino. Poter dire un giorno “nei nostri giardini cresce l’uva” sarebbe un vero orgoglio.

Ci riusciremo? Siamo solo all’ inizio,  l’ impegno è grande ed oneroso, ma ci proveremo.

Realtà come Segale e la Maolina sono un patrimonio antico e prezioso appartenente alla collettività lucchese e nel suo immaginario da sempre sinonimi di buon vino.
Le nostre operazioni di recupero prevedono anche  il mantenimento di alcune pratiche agricole manuali, anche se anacronistiche (la legatura delle viti coi rametti di salice ad esempio).

L’ idea del recupero, il salvataggio dall’abbandono, il mantenimento di pratiche antiche e il tenere in grande considerazione la tradizione declinano nella pratica un’unica volontà: sfuggire alla omologazione.

Un percorso che prevede scelte sicuramente antieconomiche, ma che genera altre ricchezze per noi più importanti che richiamano tre concetti : tutela ambientale, recupero del paesaggio, valorizzazione autentica del terroir, la collina lucchese, un lembo di una toscana appartata, particolare, diversa.

La nostra filosofia prevede che il “buono”, inteso come qualità dei prodotti della terra, sia una naturale conseguenza del “bello” che essa ci mostra offrendosi in un paesaggio armonioso, curato, rispettato e  questo bello e questo buono non potevano ovviamente che pretendere coltivazioni biologiche.

IL NOSTRO LAVORO

La fortuna vuole che i nostri terreni siano in due crù storici della Lucchesia: la Maolina e Segale. L’esposizione è sud, sud-ovest a un’altezza compresa tra 100 e 400 metri. Zone ventilate ben soleggiate, con terreni di diversa composizione, piu’ minerale Segale più argillosa la Maolina vocati alla viticoltura e all’ olivicoltura.
Quando si va a lavorare su questi terreni, non a caso si parla di “agricoltura eroica” perché qui la macchina non riesce a sostituire tutte le lavorazioni manuali, vista la morfologia dei terreni, accidentati, a volte con forti pendenze a terrazzamenti dalle larghezze esigue. Questa fatica manuale obbliga a un rapporto con la natura strettissimo, fisico, che al di là della durezza dell’ impegno, o forse proprio grazie a questo, restituisce sensazioni vive ristabilendo un rapporto autenticamente empatico con la natura fatto di sentimenti di dipendenza, rispetto, timore e gratitudine.

Per migliorare la qualità del frutto, pratichiamo il diradamento delle uve in vigna, e per garantire una tipicità e un’impronta legata al territorio nei vini, come accadeva un tempo quando non esistevano i lieviti selezionati, facciamo fermentazioni spontanee (controllandone le temperature). Il risultato vuol essere un vino con una personalità non omologata e una qualità migliore, anche se, nella nostra opinione, a dare un’anima al vino sono solo in parte le tecniche adottate ma di più l’ intera storia che lo precede .

Così avviene anche per l’olio extravergine d’oliva, proveniente dalle nostre olive trattate biologicamente, raccolte e lavorate in giornata nel minifrantoio aziendale a bassa temperatura e con gramolature non prolungate . Il nostro minifrantoio trasforma in olio  le olive in due fasi, anziché tre come nei frantoi tradizionali  ciò che garantisce un’estrazione più delicata e un prodotto meno stressato a garanzia di un risultato in cui la qualità è immeditamente evidenziata al gusto e all’ olfatto in un olio che conserva le caratteristiche delle drupe.