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Storia

UN PO DI STORIA

La passione per il vino e la viticoltura nasce diversi anni fa, quando mio padre stanco delle troppe cure da dover dedicare al piccolo vigneto di famiglia pensò di volerlo sostituire con un meno esigente oliveto. Mi opposi. Quella perdita per me sarebbe stato un dispiacere troppo grande. Decisi allora che me ne sarei occupato personalmente. Così imparai  sul campo i rudimenti della viticoltura e in cantina dell’enologia avvalendomi dei preziosi insegnamenti  di due anziani contadini.

Poi la passione crebbe e sul primo terreno in abbandono acquistato , oltre al recupero delle vecchie coltivazioni arboree presenti, piantumai un centinaio di viti. Erano viti ottenute da marze provenienti da un vigneto storico di Lucca, perché volevo qualcosa di veramente tipico. Furono il regalo di Guido e Giuseppe Cozzoli, i contadini che hanno reso famoso il vino di Segale. Mi dettero del Moscato rosa e dell’Aleatico Lucchese così mi dissero, e quando me ne andai a volermi far intendere quanto fossero saporite e profumate queste uve aggiunsero “sono come il pepe per l’ arrosto” .  Segale, un fazzoletto di terra che da piu’ di 400 anni era coltivato dalla loro famiglia e in cui ancor oggi resistono viti di ameno 100 anni.

I PRIMI TRE FILARI

I primi tre filari nelle mie proprietà sono dunque di uva di Segale.
Questo centinaio di viti mi suggerirono il nome dell’azienda che fantasticavo , sogno poi divenuto realtà .

L’ azienda si sarebbe chiamata “Colle delle 100 bottiglie”. Il motivo? Con una vite in genere si ottiene una bottiglia di vino, quando non si lascia troppa uva sulla pianta diradandola.
Il caso, inaspettatamente, qualche anno dopo mi riportò a Segale. Da poco avevo deciso di metter su l’azienda incoraggiato dall’ opportunità di finanziamenti di un bando regionale.
Benchè l’ azienda esistesse solo sulla carta, un amico, importante enologo lucchese, cercava, incaricato dai proprietari, nuovi conduttori per la vigna di Segale. Riponeva in  me la sua fiducia perchè vedeva la mia passione. Occasione unica e che non mi feci scappare, e da lì nacque il motto dell’ azienda richiamandosi anche al logo aziendale rappresentato da un merlo col chicco in bocca,  “dum volo deligo” che tradotto vuol dire “in volo colgo” . Nel frattempo le terre in mia conduzione o di proprietà crescevano con l’ acquisto della Vigna del Prete, un vigneto sotto la chiesa di S. Concordio di Moriano, alla Maolina, non lontano dalla casa paterna, il cui proprietario, seppi dopo era imparentato, coi fratelli Cozzoli di Segale….un altra casualità.

La passione così divenne un lavoro e ora spero di esser degno del lavoro che faccio.